venerdì 1 agosto 2014

Marlene Kuntz + Nobraino @ Eutropia - Roma

31 luglio 2014

Era il 9-9-'99, data marchiata a fuoco nella mia memoria.

Il mio primo incontro auricolare con la bella Marlene era avvenuto circa un anno prima, quando un amico mi aveva doppiato una cassetta con dentro "Catartica": nonostante la pessima registrazione (frusciava e saltava in piu' punti) e' stato decisamente amore a primo ascolto.

Avevo da poco compiuto 16 anni e per la prima volta ero stata autorizzata dai miei genitori ad andare a sentire un concerto con gli amici: andai al Villaggio Globale con diecimilalire in tasca e grandissima emozione. Ricordo ogni dettaglio quasi come fosse ieri, Tesio sulla sinistra, Solo (ah...) sulla destra, la batteria di Bergia che pareva un UFO ai miei occhi, aprirono con "Ineluttabile" che mi si marchio' a fuoco sotto la pelle: da quella sera me ne innamorai per sempre. Ovviamente non ricordo la scaletta in ordine ma era certamente simile a quella di "H.U.P. Live in Catharsis", con Godano che dice "questo e' un pezzo del nuovo album" e parte "Infinita'"...

Ripetere l'esperienza ieri, 31-7-'14 (non e' una brutta data neanche questa tutto sommato), a quasi quindici anni di distanza e a due giorni dalla mia partenza per il Canada, e' stato volontariamente il mio penultimo atto a Roma (l'ultimo essendo il saluto agli amici piu' stretti): la data della partenza, a voler essere precisi, e' stata scelta dopo aver saputo di questo concerto, esattamente per fare in modo che andasse cosi'. Rispetto ad allora oggi il palco e' spostato in un altro lato dello spazio-concerti, ci sono piu' stand, addirittura qualche sedia.

Vado sola: erano pochissime le persone con cui avrei potuto condividere questo momento, forse nessuno per davvero, al piu' gli amici con cui andai allora, ma uno non poteva e l'altro e' disperso per il grande mondo. Arrivo al Villaggio Globale in ritardo per via della cena dal vecchio amico, i Nobraino stanno gia' suonando.

Un rapido sguardo al palco per riconoscere la batteria di Bergia sulla destra: deduco che Tesio sara' sulla sinistra e mi ci dirigo con decisione. Il pubblico e' tranquillo e riesco agilmente ad agguantare una piu' che dignitosa sesta fila: sono nell'eta' media ma questa volta non mi sorprende.

Trovata la mia sistemazione mi metto ad ascoltare i Nobraino di cui ignoravo l'esistenza: sono davvero interessanti!, fanno un rock energico, allegro, potente. Il pubblico e' meno ignorante di me e canta con loro: mi appunto mentalmente di ascoltarli con piu' calma quanto prima. Ad un certo punto il cantante si cala tra la folla e canta due brani da giu', ballando con noi: approfitto del fatto che sono tutti voltati verso di lui per avvicinarmi al palco e raggiungere un posto in terza linea (artista!). Subito dopo scatta una cover (con testo leggermente modificato) de "L'italiano vero" di Toto Cutugno, con basso possente e chitarra carica: canto al cielo il ritornello con le lacrime pronte a uscire. Poi un brano sull'andare in guerra, ma nel frattempo il cantante ha cercato di convocare sul palco qualcuno dal pubblico "E' un rito voodoo che facciamo a ogni concerto arrivati a questo punto: qualcuno si deve far rasare a zero da me!, dev'essere come se fosse pronto a partire per la guerra...". Il pensiero di offrirmi volontaria mi attraversa la testa come un fulmine: sarebbe stato un gran bel simbolo ma sono pavida e rimane cosi', un pensiero. Alla fine va un ragazzo dello staff "Di solito insistiamo di piu'" dice il cantante "a volte siamo stati anche mezz'ora, ma adesso dobbiamo lasciare il palco agli amici Marlene...". Fanno ancora un ultimo brano e ci salutano.

Mentre lo staff smonta la strumentazione dei Nobraino e monta quella dei Marlene (un tipo porta la pedaliera di Tesio esattamente davanti a me: bene!, mi dico con soddisfazione) mettono "Pull me under" di sottofondo... porcamiseria, veramente l'universo vuole commuovermi!, in quella famosa annata 99/00 i miei principali riferimenti musicali erano Marlene Kuntz e Dream Theater...

Silenzio.
Buio.

Arriva Godano, alza una mano in segno di saluto e il pubblico scatta.
Le chitarre sono a posto, Tesio imbraccia la Diavoletto nera (dadgad). Silenzio.
Il basso di Lagash che parte potente: no, non puo' essere vero... "Donna L"!
Bang!
Una dichiarazione d'intenti: occhei, e' vero, stasera si balla e si piange, esattamente quello che speravo.
Quasi senza soluzione di continuita' ci attaccano "Overflash" (viaggiare per non tornare mai piu'!, rido e piango: ce l'hanno fatta dopo due brani). Godano e' gia' sudato, Bergia picchia come non mai. Un respiro breve, Godano imbraccia la LesPaul bianca, Tesio sistema il suono... so cosa sta per accadere: "Ape regina" mi colpisce in faccia con tutta la sua potenza, il pezzo delle api mi fa tremare come quando avevo sedici anni. Un altro respiro breve, Tesio imbraccia la LesPaul "left" (cgcggc) e parte "Senza rete" (a mio avviso uno dei momenti migliori de 'Nella tua luce'). E' la prima volta che la sento dal vivo, accidenti se e' potente!, nell'album lo e' senz'altro, ma da qui e' tutta un'altra cosa... e lo sapevo che era suonata con la LesPaul "left"!, mi dico con orgoglio.
Ora pero' ci vuole un pezzo meno tirato, mi e' del tutto evidente: non e' fisicamente possibile reggere un concerto a questo ritmo (giusto gli Stones, ma loro barano...). E infatti e' il turno di "Solstizio", a sorpresa con la Memphis (standard), che ci fa respirare un poco.
Ma i cuneesi vogliono farmi piangere, ormai l'ho capito, e infatti ci attaccano "Ti giro intorno"; qui inevitabilmente il pensiero fa un piccolo balzo da un altra parte, in un altro tempo, un'altra vita, ma mi riprendo subito: niente e nessuno puo' staccarmi da dove sono in questo momento!, sorrido: certo che e' calda 'sta Memphis...
Altro cambio chitarre: LesPaul "Left" e Firebird. Conosco quell'accoppiata, il mio cuore parte, chiudo gli occhi ed ecco, l'arpeggio mi raggiunge: "Ineluttabile"!, e ora si', piango davvero. Tesio alza lo sguardo, mi vede (mi ha cercata su "Ineluttabile", che dolce...) e fa un cenno di saluto con la testa: "grazie!" scandisco io col labiale riferendomi alla scelta del brano e alzo i pollici, lui sorride e mi fa l'occhiolino. Lagash ha qualche problema di jack e a meta' canzone Godano ferma tutto "E' troppo piu' bella col basso!, la rifacciamo da capo appena lui sistema". Ma anche al secondo giro il basso non va: Lagash smadonna nervoso e Godano ferma di nuovo "Se al terzo tentativo va ancora male saltiamo il pezzo e via". Il pubblico protesta, a me si stringe lo stomaco ("no vi prego...", sillabo in direzione di Tesio che mi fa segno di star tranquilla). Ripartono "Vabbeh ormai la conosciamo questa parte" dice Godano ridendo all'inizio dell'arpeggio. In un attimo rientro nell'atmosfera: quel brano ha qualcosa di speciale. Subito dopo e' il momento di "Infinita'"; la chitarra di Tesio e' un fuoco, ho la pelle d'oca nel ritornello, godo, si vede, mi vede, "madonna!" sillabo io con l'espressione di chi gode ogni nota, lui sorride compiaciuto nel rendersi conto che sto cantando la sua chitarra e perde una pennata, lo vedo che ci rimane male ma penso che ce ne siamo accorti solo lui ed io.
Altro cambio di chitarra, di nuovo la Memphis, ed e' il turno de "La canzone che scrivo per te", con Arneodo che tira fuori un impressionante falsetto per la parte che su disco e' di Skin: inatteso, buffo, bello. Segue "Il genio (l'importanza di essere Oscar Wilde)" e balliamo tutti, ormai preda dell'intramontabile fascino marlenico. Un ultimo cambio, Tesio con la Diavoletto, Godano con la stratocaster (e se...). I movimenti preparatori di Godano sono lentissimi (e se...). Prende in mano una bacchetta di batteria: si', avevo ragione, e' lei: "Sonica", un'esplosione assoluta da ogni lato.

Pausa.
Cerco di riprendermi: l'emozione e' tanta, troppa, incontenibile.

Rientrano subito. Tesio ha gia' in braccio la Diavoletto. "Dobbiamo abbassare il volume, sapete l'inquinamento acustico..." dice Godano: evidentemente gli hanno detto che e' ora di fermarsi. "Il prossimo pezzo, con cui vi salutiamo, e' una di quelle un po' meno famose, ma chi ci conosce e ci segue la apprezza molto: si intitola "Malinconica"...". Occhei, mi hanno definitivamente stesa. Salutano, escono, fine.



C'e' una concreta possibilita' che sia l'ultima volta che li vedo suonare, dovevo esserci.

Vado a salutare Riccardo che mi viene incontro nel vedermi: "Come va?" domanda "In partenza" rispondo, e gli racconto. "Li' c'e' uno dei massimi esperti mondiali del mio campo" dico "Ma esattamente il tuo campo qual'e'?, me lo sono sempre domandato..." fa un certo effetto sentirsi una specie di groupie. Un ultimo saluto, un abbraccio anche a lui.

Riflettendoci hanno fatto solo brani fino al 2000 piu' qualche pezzo dell'ultimo album; l'universo ha deciso di girare in modo da regalarmi attimi incredibili prima della partenza: e' un pensiero bellissimo.

3 commenti:

  1. Se mi è permesso citarti, direi "...alla faccia del concerto! ;)".
    Mi hai quasi fatto scendere le lacrime e se fossi stato lì anche io, a giudicare dalla scaletta penso proprio che un paio di pianti me li sarei fatti tranquillamente.
    Anche io ho conosciuto Marlene nell'estate del '98, con una cassettina low-fi. Amore a primo ascolto. La mia vita prende una nuova piega musicale. La stessa estate scopro anche Keith Jarrett e inizio col jazz...
    A novembre o giù di lì, il mio primo concerto di Marlene, tour di HUP. Se ricordo bene attaccarono con L'abitudine. Magia. Ancora adesso lo ritengo uno dei concerti più belli ai quali sia mai stato. Prima fila, Braccia sul palco. Il mio pezzo preferito del disco e tra i primi 3 o 5 di tutta la loro discografia è proprio Ineluttabile. Quando nei concerti successivi smisero di farla ci rimasi piuttosto male. Ieri te la sei sentita e hai sentito anche Malinconica, che penso di aver incrociato solo una volta nel tour di CCV. Lì avrei pianto senza ombra di dubbio.
    Quanti bei pezzi vecchi: Donna L (forse mai sentita dal vivo), Ape Regina, Infinità...wao!
    Prometto che se passano da queste parti li vado a vedere, del resto manco da dieci anni ad un loro concerto.
    Quanta passione ci metti ancora, quanto amore e legame spirituale e emotivo; la descrizione dei dettagli, le emozioni, i cambi di chitarra (!), gli sguardi d'intesa con Ricky...Forti emozioni anche solo a leggere. 31-7-14 sicuramente un'altra data da ricordare! E poi 14 è il primo multiplo di 7, 31 è 3+1, quindi 4, il doppio del rapporto tra 7 e 14; 31-7 = 24 il 2 e il 4 ancora esplicitati nel loro più bel rapporto, il secondo multiplo del primo...
    Fai buon viaggio Liv! Dovessi tornare da queste parti fai in modo di far combaciare la cosa con una data di un live di Marlene, che ce l'andiamo a vedere insieme. Un abbraccio.

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  2. Ps: dimenticavo di dire che in quella cassettina low-fi c'era ovviamente proprio Catartica!

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  3. Eheheh, la vecchia cassetta con "Catartica" è una tappa obbligata....

    Se passano da quelle parti vai correndo: con una scaletta cosi!

    Pronti... Via!

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