(Ci sono degli album che se arrivano al momento giusto ti colpiscono nel profondo; non so cosa sarebbe successo se questo fosse arrivato in un qualsiasi altro momento: chi puo' dirlo? Tutto quello che so e' che e' arrivato adesso e questo cambia tutto. Ovviamente fa parte del regalo di "buon viaggio" del mio spacciatore che questa volta si e' messo davvero d'impegno per commuovermi: tre dischi da sentire in volo, ho cominciato con questo senza avere nessuna idea riguardo a cosa sarei andata incontro...)
Play.
Un ottimo pop d'atmosfera, delicato, nessuna nota fuori posto, sotto tanti punti di vista niente di nuovo sotto il sole. La prima traccia potrebbe far parte della colonna sonora di un film americano, la canzone del momento topico, quello in cui il protagonista ha la sua rivelazione (parafrasando Robert McKee "Non puoi fare un film in cui il protagonista non abbia una rivelazione") e finalmente trova la strada per la sua felicita'. Sol, re, mi minore, do, un pianoforte che cambia gli accordi e una chitarra che arpeggia delicata, entra la voce di lei, entrano gli archi, si cresce d'intensita' fino a che lei si rivolge a qualcuno cui vuol bene e gli dice dolcemente "I need you to be afraid of nothing"...
Bang.
In seguito ho riascoltato il testo e mi sono accorta che non si stava rivolgendo a me, non parlava del mio momento sull'aereo, eppure il messaggio che mi e' arrivato li' per li' nel sentire quelle parole e' stato potente: sono scoppiata in un pianto a dirotto, coi singhiozzi, liberatorio, benefico.
E da quel momento (giuro!) ho smesso di aver paura.
Succede.
Con queste premesse si capisce che qualsiasi cosa io scriva riguardo quest'album e' falsato dalle sensazioni che mi ha provocato quel primo ascolto sull'aeroplano.
Detto cio', cosa c'e' nella voce di velluto della Van Etten?, cosa ci sento io da qui?
C'e' una donna che guida con la testa fuori dal finestrino, ha il vento fra i capelli e un sorriso da bambina in volto: se potesse chiuderebbe gli occhi per assaporare il momento, ma non si guida a occhi chiusi...
C'e' qualcosa che un po' emoziona e un po' spaventa, e una voce amica che ci chiede di non aver paura, ci rassicura che non cambiera' niente...
C'e' un po' di malinconia, ma non troppa, e una brezza leggera che ti accarezza durante il cammino...
C'e' un abbraccio caldo, soffice, intenso e totale da parte di una persona amata...
O forse non c'e' niente di tutto cio' e magari ciascuno ci sente il suo, chissa'.
Sicuramente c'e' un buon folk targato America, che comunque e' sempre qualcosa di gradevole da avere in cuffia.
Gli arrangiamenti sono eleganti e le dinamiche appropriate: e' un album curato nei suoi dettagli stilistici e questo fa senz'altro piacere all'orecchio.
Cercando un po' in giro per la rete scopro che la fanciulla ha accompagnato Nick Cave nel suo tour del 2013: ma pensa, avevo gia' fatto la sua conoscenza! Beh, quella strana fisarmonica da sola non le rendeva giustizia, ora posso dirlo con maggior cognizione di causa.
Se avete voglia di un minuto per voi stessi e sentite il bisogno di essere cullati, coccolati, rassicurati, questa e' un'ottima colonna sonora.
Lista delle tracce:
Afraid of nothing
Taking chances
Your love is killing me
Our love
Tarifa
I love you but I'm lost
You know me well
Break me
Nothing will change
I know
Every time the sun comes up
Taking chances
Your love is killing me
Our love
Tarifa
I love you but I'm lost
You know me well
Break me
Nothing will change
I know
Every time the sun comes up
Ottima colonna sonora e la ricordo anch'io mentre accompagnava il tour del nostro Nick..
RispondiEliminaTutte o quasi le canzoni che ci colpiscono , hanno una loro propria interpretazione, che ci dona sensazioni differenti..
E per me è giusto così..
Sarei molto contenta ti unissi al mio blog, la tua perla mi manca..
Grazie e un forte abbraccio!
http://rockmusicspace.blogspot.it/