lunedì 13 aprile 2015

Andrea Franchi - Tanz! [2015]

Sfondo completamente nero e un volto, quello dell'autore, che ne emerge in primo piano con sguardo da assassino e, in leggera sovrapposizione, di profilo, simmetricamente sia il destro che il sinistro; il tutto e' illuminato da luci colorate che sembrano voler dividere in parti uguali l'immagine e formano cerchi, rosso, giallo, blu: colori primari, essenza ultima delle cose. Il titolo dell'album e' in alto, in bianco, ben evidente, il nome dell'autore e' sotto il suo collo, piccolo, in rosso.

Play.

Un album breve eppure intenso questo terzo lavoro di Andrea Franchi, difficile da inscatolare in qualsiasi classificatore confezionato sulla base della musica (tutta) a lui pre-esistente, neanche voglio provarci: ne risulterebbe un elenco non esaustivo di generi mischiati alla bell'e meglio che comunque non potrebbe rendere l'idea.

Gia' dal primo ascolto quest'album ti seduce con i suoi ritmi, i suoi strani giochi armonici, l'interscambiabilita' assoluta dell'intramontabile schema basso-chitarra-batteria e dei moderni sintetizzatori: non e' un album di genere come non e' (solo) un album di canzoni.
Tanz!, va bene tutto purche' si balli, con tanto di punteggiatura esortativa.

O no?
In realta' e' troppo sghembo per voler essere semplicemente un disco che faccia danzare: gia' dalla prima traccia, mentre si ascolta, l'orecchio rimane sorpreso in troppi punti, perche' si possa davvero ballare senza pensare, ovvero si puo' anche ballare senza pensare, per carita', ciascuno e' libero di fare cio' che vuole, ma cosi' ci si perde il meglio.

No, decisamente non e' pura danza, non solo, si tratta semmai di uno scuotimento mentale piu' che fisico, originato sia dalla musica (di altissimo livello) che dalle parole, che li' per li' possono sembrare buttate a caso e invece a tratti colpiscono e sferzano. Certo bisogna prestare sufficiente attenzione e ascoltare a cuore aperto: ecco si', e' un lavoro che necessita di plurimi ascolti attenti prima che sia possibile cominciare ad afferrarne l'essenza.
Ed e' un disco di alta classe e merita di essere trattato come tale.
Ti invita a liberarti e danzare (col corpo?, con la mente?), ma non appena cominci a farlo ti taglia le gambe e ti costringe a fermarti a pensare: un colpo, un respiro, una frase esatta, una nota, uno strumento che compare dal nulla e nel nulla scompare. E tu rimani li' inebetito, sospeso e sorpreso.

Per chi non lo sapesse, trattasi di quello stesso Franchi che, con percussioni, cori, chitarre acustiche e via strumentando, ha recentemente contribuito a questo nonche' a tutti i capolavori che lo hanno preceduto (si veda anche questo) e ora posso dire con sicurezza che se ne riconosce la mano: alcune scelte stilistiche provenivano chiaramente dal gusto di Franchi, ed e' fortunato (bravo?) Benvegnu' per essersi circondato di artisti di tal fatta.
O forse piu' semplicemente certe anime non possono che finire per incontrarsi, chissa'.
"La piu' grande conquista dell'uomo e' la sconfitta" e' scritto in rosso su nero all'interno del contenitore di questo 'Tanz!': non so spiegarlo, ma a quanto pare il collettivo-Benvegnu' sembra voler continuare a camminare al mio fianco e non posso che esserne grata.

Qualche mese fa ero venuta a conoscenza del "crowdfunding" volto a finalizzare la produzione di questo lavoro e ho aderito con gioia, convinta, dati i suddetti precedenti illustri, che l'autore promettesse assai bene: beh, a oggi non posso che dirmi soddisfatta e fiera di aver contribuito, e vedere il mio nome comparire nei ringraziamenti, messi a mo' di titoli di coda, e' una discreta emozione e un grande onore.


Lista delle tracce:

Divoratori
Occhio ragazzi
Guarigioni
Doppio delitto
Kitchen
Rodeo
Conquistata sconfitta
Immigrazioni
Zucchero nero
Tanz!

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