sabato 23 marzo 2013

Dentro un film

Gli USA (che poi in italiano verrebbe SUA, cosa che a un romano fa subito venire in mente di anteporre un bel "mortacci") sono spaventosamente simili a come li vediamo nei film.

Ritrovarsi a un tipico barbecue, nel giardino di una tipica villetta dotata di casetta sull'albero; mangiare un tipico hamburger al bancone di un tipico pub che trasmette la partita di basket sullo schermo; passeggiare per il tipico campus universitario, passando accanto al campo da baseball o agli edifici delle confraternite con le tipiche tre lettere greche maiuscole incise sopra la porta... tutte esperienze che da oltreoceano abbiamo visto milioni e milioni di volte sugli schermi, tanto che in un certo senso ci sembrano familiari.

Pero' poi a starci dentro hai la sensazione che non sei tu, che non e' vita vera, che stavolta il 3D l'hanno fatto davvero bene e vediamo un po' come finisce sto film...

(certo che e' lungo un film che dura quindici giorni...)

4 commenti:

  1. A me verrebbe da dire ...TUA che ci sei stata!

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  2. lascia fare: ero ad atlanta, georgia, un posto davvero "esotico" (...), per lavoro e mi sono pure presa una storta alla caviglia destra che mi ha costretta a stare con le stampelle per due mesi... e che forse ha cambiato il corso degli eventi.

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    1. Ah, patria di Stipe & co.Si riferisce dunque a questo il tuo "reimparare a camminare"?... :)

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    2. si ma loro non ne tengono conto: sono molto piu' fieri della cocacola e di viacolvento (...).

      a proposito del camminare... mai la vita e' andata cosi' di pari passo con la metafora! ;)

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