martedì 14 aprile 2015

la buona creanza

Insomma, circolano voci terrificanti sulla possibilità che un nuovo mostro sia in agguato sotto il letto della pubblica istruzione: LA BUONA UNIVERSITA'.
 Pare che sia una creatura a sette teste (gli atenei autorizzati a fare ricerca) orribilmente mutilata, i cui  altri atenei non sono che deformi vestigia destinate unicamente alla didattica.

Ma si sa, queste sono storie che gli strutturati raccontano intorno al fuoco per spaventare i postdoc e non necessariamente la realtà corrisponde a queste fosche previsioni. Infatti molto spesso l'incapacità del legislatore preserva il sistema.

 Ma non è dei dettagli della riforma che volevo lamentarmi, quanto del concetto di riforma in sè. Voglio dire, prendiamo la RIFORMA EPOCALE, by Mariastella-Tunnel-Gelmini, e prendiamo un suo degenere ed dilettantesco frammento: normative in materia di reclutamento dei ricercatori.

 Com'è noto, oggi la carriera universitaria è un calvario (varie salse di ricercatore precario, una selva di norme barocche e contraddittore, vincoli di ogni natura e forma, criteri di valutazione aleatori, se non cabalistici )  Ma tutto ciò impallidisce alla follia totale che era la prima release. Non mi vergogno di ammettere che nel 2011, quando ho letto per la prima volta la legge e ho realizzato le implicazioni, ho pianto per giorni.

Comunque, dopo anni di caos e di interpretazioni nefande, vessatorie e anticostituzionali di questa legge, finalmente si era delineato un trend positivo: la puttanata epocale ha iniziato a cedere sotto i colpi di circolari ministeriali e decreti milleproroghe e una possibilità, teorica e remota, di entrare all'università era stata ristabilita.

  E mo? Un'altra riforma? Altri anni di vuoti normativi, decreti pecetta e ricorsi al tar? No... vi prego no! Non fate niente, lasciate tutto così com'è, è un casino, ma se ci mettete le mani può solo peggiorare.
 
 Del resto la buona università è l'università che facciamo noi, poveri stronzi che ancora ci crediamo e che, come se non bastasse, veniamo perculati dall'universo mondo: "Hai fatto male a rimanere, dovevi emigrare" dicono.... "Ancora stai qua?" dicono... e io ho preso a dire "No, non sono emigrata, sono rimasta ad insegnare analisi 1 a quel semianalfabeta di tuo figlio: lo vuoi ancora il figlio dottore, no?".
 
Quindi, cari governanti non spero più in una buona riforma, ma solo che abbiate la buona creanza di lasciarci in pace.  

1 commento:

  1. µåπø®©ø∂œø©å˜€∫åß™å®∂ø!!!
    (un meritato applauso a chi capisce).

    E mi vedo costretta a constatare con infinita amarezza (anche perche' tu sai quanta voglia ho di rimanere fuori dal GRA) che il motivo ultimo della riforma e' esattamente il fatto che "una possibilità, teorica e remota, di entrare all'università era stata ristabilita", ma purtroppissimo nun se po' ffa perche' l'Europa ci chiede di fare sacrifici...

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