Il 19 Ottobre in Canada si svolgeranno le elezioni federali. Curioso come di questo in Italia non arrivi nessuna informazione: leggo quotidiani italiani (ah l'era moderna), sono quotidianamente in "contatto" con Casa (le reti sociali... anche di questo bisognera' parlare prima o poi, ma non divaghiamo), e non ho mai visto una sola notizia a riguardo.
Certo, direte voi, il Canada non e' importante.
Sara', ma con gli Stati Uniti che stanno ipso facto (convincetemi che non e' vero, vi prego!) dichiarando guerra alla Russia stupisce come le elezioni federali canadesi non meritino neanche un trafiletto.
Ma magari mi sbaglio, magari almeno una volta ne hanno parlato e io me lo sono perso.
Comunque.
Ho un amico appassionato di politica che mi ha fatto un breve riassunto di storia recente e mi tiene aggiornata sugli esiti della campagna. Sto imparando molto.
Ci sono essenzialmente tre partiti, senza contare i "leghisti" quebecchesi di Duceppe (che da romana associo troppo facilmente a quello che di ceppa ne aveva solo una, ma dura): i conservatori di Harper, i democratici di Mulcair e i liberali di Trudeau.
In breve.
Harper e' al potere da dieci anni, nasce tra le fila degli ultras cattofascisti, e' diventato primo ministro in modo truffaldino, ed e' corrotto, e ha gli amici negli Stati Uniti e segue le loro direttive, e se ne frega dell'ambiente (qui a tutti importa molto dell'ambiente). I suoi cavalli di battaglia sono la difesa dei valori tradizionali , la difesa contro i terroristi, la difesa dell'economia (gli ho sentito usare la parola austerita'... ma che davvero?, ancora?, anche qui?, ma non gli e' bastatato?).
Mulclair e' il "vecchio comunista" anche se qui "comunista" e' una parola che non si puo' usare davvero: non e' chiaro cosa pensa del CETA (nessuno parla del CETA, neanche qui sotto elezioni... possibile?) ma sul resto e' piu' chiaro di altri.
Trudeau e' il figlio di uno dei padri nobili canadesi, giovane e alla prima esperienza con la "politica dei grandi".
Deja vu...
Ieri sera ho visto quello che probabilmente e' stato l'ultimo dibattito tra i quattro rivali.
Era in francese e non lo davano in tv, bisognava andarselo a cercare in rete.
Ebbene si'.
Harper aveva una spilletta con la bandiera canadese appuntata al petto, piccola abbastanza da passare inosservata, ma grande abbastanza da voler essere un messaggio subliminale; mani contratte, volto teso, aggirava le domande in modo davvero patetico. Si vedeva che era in difficolta'.
Il leghista... vabbeh, e' leghista: secessione e via il niqab.
Mulclair sembra una brava persona, uno che ci crede ancora (?). Affrontava il dibattito con energia, centrando sempre le risposte, ha opinioni nette ed e' chiaro nell'esprimerle.
Trudeau mi ha colpita.
Giovane, rampante, belloccio, sguardo sicuro, sorrisetto beffardo. Parla di tutto e di niente, evoca un non meglio precisato "nuovo" come panacea. Mi dicono "ci si puo' fidare perche' il padre era una brava persona, uno dei padri nobili, uno che ha fatto crescere il Canada".
Sara'.
Ma noi abbiamo una certa esperienza col giovanotto "nuovo" di turno.
Lo guardo e tremo: sentirlo parlare ha evocato in me l'immagine di un inviluppo convesso tra Matteo e Alexis.
Il Canada e' una terra immensa e prevalentemente disabitata, i pochi abitanti sono gente tranquilla e per bene. A chi andranno le risorse energetiche di quel mezzo continente quando sara' il momento?
(continua...)
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