domenica 2 marzo 2014

Condominio - il Floydiano

Abito in un vecchio palazzo, di quelli senza ascensore e il cortile interno; sono al quarto ed ultimo piano, la porta di casa che da sul ballatoio, proprio accanto a uno dei quattro angoli del cortile. Sull'altro lato dello stesso angolo vive una giovane coppia con bimbi. Ho presto avvistato la donna, credo sia poco piu' grande di me: fumava fuori dalla porta di casa. Gli altri abitanti dell'appartamento sono rimasti a lungo senza volto. Sapevo dell'esistenza dei bimbi per via dei panni stesi ad asciugare: dalle dimensioni di alcuni pantaloni ho dedotto facilmente l'esistenza di prole.

Lui, il pater familias, la sera suona i Pink Floyd.
Ha la chitarra leggermente scordata ma non fa nulla per rimediare a questo increscioso inconveniente, suona e canta: noi, i condomini, siamo spettatori-non-paganti del suo concertino quotidiano.

Durante la bella stagione, quando le finestre erano costantemente aperte, abbiamo duettato senza vederci: all'inizio ho provato a dirgli che era mezzo tono sopra l'accordatura esatta, lo chiamavo da finestra a finestra ma senza ricevere risposta. Alla fine mi sono accordata sulla sua tonalita' e ho suonato con lui. Suona solo i Pink Floyd, solo alcuni dei loro brani piu' chitarristicamente accessibili.
Se non avesse avuto la chitarra scordata o la voce sgraziata avrei anche potuto pensare che stesse facendo delle prove per una cover-band, ma cosi' no: e' evidente che suona per se' stesso, per scaricare la tensione di una giornata, per rilassarsi, per regalarsi un momento di estraniamento da tutto l'universo.

E suona i Pink Floyd.
Facilmente lo ho soprannominato, appunto, "Il Floydiano".

Qualche settimana fa lo ho incontrato per le scale con due bambini. Ovviamente non sapevo fosse lui: lo ho capito solo quando, arrivati al quarto piano, si e' diretto verso la sua porta di casa. Ho provato una certa emozione nel poter dare finalmente un volto al personaggio: non assomiglia per niente a uno che suona i Pink Floyd tutte le sere. Mi vergogno un po' del pensiero e mi risuonano in testa gli Offlaga Disco Pax:

Ora capisco.
Il mio aspetto ordinario
Gli trasmette ascolti
Deplorevoli

Mentalmente gli chiedo scusa.

2 commenti:

  1. Ciao! Anche io sono un Floydiano, esattamente nell'accezione che dai tu: finestra aperta, chitarra acustica e la testa che sogna di librarsi nell'aria di un mondo meno carico di tensioni. Mi manca però una vicina cantante come te; nel compenso ne ho una "urlatrice" i cui gusti musicali non sono sufficientemente compatibili coi miei per tentare un duetto sul balcone: io non conosco pezzi di D'alessio e lei penso ignori completamente a cosa si riferiscano i versi che faccio accompagnandomi con la chitarra, che però cerco sempre di tenere accordata.
    Com'è possibile che il Floydiano non si sia accorto che aveva una corista nell'apparatamento affianco?..Io in ogni caso sarei morto dalla vergogna e mi sarei probabilmente barricato in casa, anche se il tuo gesto di suonare un semitono sotto avrebbe potuto essere interpretato come un invito ad un amichevole colloquio musicale. è molto bello!

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  2. Azz, l'urlatrice d'alessiana e' una delle cose peggiori che possano capitare: le mie piu' vive e sentite condoglianze.

    Io, per la precisione, non sono corista ma chitarrista e lui non puo' non essersene accorto: avevo collegato Polly (un'orgogliosa, rude eppur elegante mustang del '67) al fenderino casalingo e di fatto stavamo duettando... sara' che son timida e tenevo il volume basso, ma le nostre finestre sono davvero ravvicinate!

    In ogni caso spero per i tuoi vicini che il tuo repertorio sia un po' piu' vasto di quello del Floydiano: pensa che noia sentire sempre lo stesso disco (rido!).
    Per quanto riguarda me, immagino siano in tanti a domandarsi se sono cosciente di quel che faccio o se semplicemente suono note a caso...

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