sabato 21 settembre 2013

Mick Harvey - Four (Acts of Love) [2013]

L'immagine in copertina da un senso di infinito: notte, in basso le cime di alcuni alberi scuri, e un immensa nebulosa -colorata come come sulle riviste di astronomia- che sovrasta il tutto.

Play.

Un album concettuale, brani inestricabilmente legati l'uno all'altro, che spesso si fondono l'uno nell'altro quasi senza soluzione di continuita'. Un discorso ben congegnato, strutturato, proposto all'orecchio dell'ascoltatore con sapienza: l'ex seme cattivo, al suo sesto album solista (secondo dopo il "divorzio" da Nick Cave) ci parla d'amore. Ma a differenza del suo disincantato e tormentato ex collaboratore (si veda Push the Sky away - Nick Cave and the Bad Seeds), qui c'e' una dolcezza delicata, semmai rassegnata, eppure rassicurante anche nella malinconia: se l'amore secondo Nick e' una passione struggente che puo' facilmente diventare un incubo allucinato, quello secondo Mick non riesce mai ad arrivare alla perversione.
Inevitabile fare paragoni tra i due album che sembrano l'uno il completamento dell'altro anche dal punto di vista stilistico: del resto i due autori hanno lavorato assieme per vent'anni ed era inevitabile che parte dell'uno sopravvivesse nell'altro. Piu' (inevitabilmente) chitarristico questo, piu' minimalista quello, ma la parentela e' innegabilmente forte.
Le tracce sono divise in tre movimenti (essendo il quarto l'album completo?), parecchie cover riarrangiate fino ad essere irriconoscibili (a parte "Glorious" dell'amica PJ Harvey di cui mai si e' sentita la versione dell'autrice). Un viaggio circolare nella mente e nel cuore dell'autore e forse anche di chi lo vuole ascoltare.


Lista delle tracce:

Praise the Earth (wheels of amber and gold)
Glorious
Midnight on the ramparts
Summertime in New York
Where there's smoke (before)
God made the hammer
I wish that I were stone
The way young lovers do
A drop, an ocean
The story of love
Where there's smoke (after)
Wild hearts
Fairy dust
Praise the Earth (An ephemeral play)